Lettura del paesaggio

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Le Prealpi lombarde prive di neve in pieno inverno testimoniano un’inusuale scarsità di precipitazioni, fenomeno ormai universalmente riconosciuto come uno dei drammatici effetti del cambiamento climatico.  In netto contrasto con questa condizione, il terreno erboso è solcato da strette e lunghe strisce di neve su cui si avventura qualche sparuto sciatore. Sono piste di neve artificiale realizzate per consentire l’attività sciistica anche in mancanza della copertura nevosa naturale. Un’immagine di per sé rassicurante per gli amanti degli sci e per gli operatori legati al turismo sciistico, su cui si basa fortemente l’economia della zona. Tuttavia la misura adottata per compensare la mancanza di neve  comporta un fortissimo  consumo d’acqua e di energia, e un significativo impatto ambientale sia in termini di rischio idrogeologico che di inquinamento del suolo.  In questo senso la creazione di piste di neve artificiale appare il simbolo della totale mancanza di resilienza a fronte dei nuovi scenari indotti dal cambiamento climatico globale: invece di cercare di convertire l’economia verso modelli ambientalmente più sostenibili ci si ostina a perseguire uno sviluppo ormai anacronistico non solo senza mitigarne l’impatto sull’ambiente ma contribuendo addirittura a favorire quelle stesse condizioni che sono causa della crisi climatica.