La Villa

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Foto Frederick Bradley

La costruzione originaria fu realizzata dalla Famiglia Benedetti come base per le proprie attività agricole. Alla fine del ‘500 l’edificio fu acquistato dalla Famiglia Cenami che lo trasformò in villa sub-urbana. Nel 1632 la Contessa Felice Cenami affidò all’architetto Muzio Oddi la ristrutturazione che conferì alla Villa gran parte del suo assetto architettonico attuale.  Nel 1675 la Villa fu acquistata da Ottavio Mansi che ne affidò una prima rivisitazione all'architetto Raffaello Mazzanti e poi, nei primi del ‘700, all’architetto Gian Francesco Giusti.
​Nella facciata meridionale dell'impianto originario vennero aggiunti due corpi di fabbrica avanzanti, collegati da un portico di spessore inferiore rispetto agli aggetti laterali. Nella differenza di profondità che si venne a creare fu inclusa la rampa di scale (1) per accedere al portico sopraelevato (2) , caratterizzato da tre serliane, in seguito decorate con statue che rimandano al mito delle stagioni e all’allegoria della campagna con le sue divinità propiziatorie (3). Sopra al portico venne realizzato un loggiato.  Nei primi del ‘700, l’architetto Gian Francesco Giusti intervenne nuovamente sulla facciata portandola alla sua sistemazione attuale. Il loggiato sommitale venne chiuso a formare un prospetto in cui si riprendeva il disegno delle serliane sottostanti (4), e sui corpi laterali fu inserita una balaustra decorata con statue di fauni e ninfe. Le nuove modifiche conferirono alla villa l’aspetto teatrale che oggi la caratterizza, dove la facciata principale rappresenta la “scenae frons”.

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