Castello di Torrechiara

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Foto Frederick Bradley

Il Castello di Torrechiara fu realizzato tra il 1448 e il 1460 da Pier Maria II de’ Rossi, condottiero e Conte di San Secondo, borgo situato a nord Parma. L’edificio fu costruito sui ruderi di un fortilizio trecentesco che a sua volta aveva sostituito il maniero originario, noto col nome di Torchiara, risalente alla metà del ‘200. Il fatto che nel corso di 200 anni la collina di Torrechiara sia stata scelta per almeno tre volte come sede di un castello ne testimonia l’importanza per la sua posizione dominante sulla bassa Val Parma, favorevole per il controllo del territorio. Tuttavia la conquista e la distruzione dei primi due manieri ne potrebbe indicare anche una certa vulnerabilità agli attacchi militari, condizione che forse ha spinto il Conte a dotare il suo fortilizio di un sistema difensivo particolarmente imponente. 
Questo era costituito da quattro torrioni merlati agli angoli dell’edifico centrale, tra cui il mastio dotato di dongione (1), due rivellini con altrettanti ponti levatoi (2) e soprattutto una tripla cerchia muraria dotata di due fossati. Delle tre cinte murarie, la più esterna, ora distrutta, cingeva tutta la collina come mostra un affresco presente in una delle stanze del castello (3). Ma il castello era anche il rifugio che il Conte aveva voluto per poter incontrare la sua amante, Bianca Pellegrini d’Arluso, nobildonna della corte dei Visconti di Milano. Gli interni dell’edificio mostrano quanta cura venne riservata a questa funzione. Stanze riccamente affrescate a opera di famosi artisti del tempo in cui, tra l’altro, viene celebrato l’amor cortese come simbolo dell’unione dei due amanti (4-5). Nel XVI sec. l’uso residenziale del maniero si manifestò anche nella struttura esterna quando il nuovo proprietario, Sforza I Sforza di Santa Fiora, realizzò due logge con vista panoramica sulla Val Parma (6).

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