Lettura del paesaggio
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Il paesaggio attuale della centrale nucleare di Chernobil è il frutto dell'esplosione del reattore n° 4 avvenuta nel 1986 che provocò il più grave incidente nucleare della storia. Pur restando le stesse del periodo antecedente il disastro, le principali componenti del territorio non solo hanno mutato radicalmente forma e significato, ma soprattutto hanno stravolto le loro interrelazioni originarie. La cupola tondeggiante che ora riveste la centrale è, in quanto segno esteriore del reattore esploso, l’elemento che spiega lo stato di abbandono di Prypjat. Quella che prima era la cittadina sorta grazie alla centrale, appare ora trasformata in un fantasma proprio dalla centrale stessa, ormai inattiva. Ma non è tutto devastazione: le case vuote di Prypjat contrastano inevitabilmente con la rigogliosa vegetazione urbana, cosi come la cupola della centrale contrasta con i fitti boschi circostanti, ora abitati da una fauna ricca e diversificata. E questo è forse il significato più importante del paesaggio attuale: inaspettatamente il fortissimo livello contaminazione radioattiva, se impedisce la vita dell’uomo, non sembra avere effetti negativi sulla flora e soprattutto sulla fauna della zona che, non solo sembra godere di buona salute, ma prospera molto meglio ora che non prima del disastro. Un’incongruenza che la scienza spiega invocando due fattori: 1) flora e fauna hanno una resistenza/resilienza alle radiazioni molto maggiore del previsto e 2) gli effetti delle radiazioni sembrano incidere molto meno sulla fauna di quanto non faccia la presenza dell’uomo in condizioni ritenute normali.


